AMBIENTE E PAESAGGIO

Elezioni Regionali Sardegna 2024 – Sintesi del Programma

Ambiente e paesaggio devono essere tutelati per diventare delle risorse su cui costruire opportunità e implementare la transizione ecologica e l’adattamento ai cambiamenti climatici

Problemi

  • Le conseguenze dei cambiamenti climatici, in particolare siccità e alluvioni, causano già vittime e danni ai sardi
  • Il paesaggio sardo è una importante risorsa, spesso messa a rischio da interventi per i quali non sempre vi è un reale vantaggio per il territorio e le comunità locali
  • L’ambiente, se tutelato e valorizzato, può essere un’importante risorsa economica, ma finora questa opportunità non è stata colta sufficientemente
  • Competenze troppo frammentate ostacolano la gestione efficiente delle risorse ambientali

Soluzioni

  • Istituire l’Ufficio Speciale del Piano accentrando tutte le competenze regionali in materia
  • Promuovere una gestione attiva del paesaggio e del territorio per le aree forestali e demaniali pubbliche 
  • Valorizzare il sistema di parchi, aree marine e aree naturali protette
  • Rilanciare gli interventi di recupero e risanamento ambientale per le aree compromesse 
  • Valorizzare l’ambiente dal punto di vista economico, aiutando la diffusione delle innovazioni che aiutano le imprese a ridurre gli impatti
  • Promuovere una gestione sostenibile dei rifiuti e rendere più efficiente la gestione delle risorse idriche, anche valorizzando le opportunità di produzione idroelettrica

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Partendo dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, dalla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (e di quella Nazionale), gli obiettivi primari che si intende raggiungere sono:

  • Promuovere la transizione ecologica e l’adattamento ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione per le aree costiere (incluse quelle stagnali e peristagnali) sui quali insistono non solo la percentuale più elevata di popolazione, ma anche le principali infrastrutture ed attività economiche; fare questo attraverso l’istituzione dell’Ufficio Speciale del Piano in cui vengano accentrate tutte le competenze regionali in materia, con un ruolo di supporto per tutti i piani di governo del territorio, costruendo un quadro di regole condivise, chiare e certe per tutti i cittadini, gli amministratori e gli operatori.
  • Accanto serve una gestione attiva del paesaggio e del territorio, attraverso politiche regionali di gestione attiva delle aree forestali e demaniali pubbliche, da aprire verso forme di attività economiche pienamente compatibili e in grado di coinvolgere le comunità locali, e la valorizzazione del sistema regionale dei parchi e delle aree marine e delle aree naturali protette, attraverso la creazione di un’Agenzia regionale per le aree protette. Infine è necessario procedere col rilancio degli interventi di recupero e risanamento ambientale per le aree compromesse dalle attività industriali e minerarie sviluppate nel corso del secolo scorso. 
  • L’ambiente è una risorsa economica, così come dimostrato dall’esperienza positiva della promozione delle produzioni cinematografiche, televisive e dei social media. Questa esperienza andrebbe estesa ad altri contesti isolani e le lezioni apprese sarebbero utili per promuovere l’avvio e il consolidamento di attività imprenditoriali basate sulla tutela e promozione del patrimonio ambientale e sull’innovazione dei processi produttivi.
  • Per quanto riguarda la gestione sostenibile dei rifiuti, si procederà ad individuare una Autorità di gestione del bacino unico regionale per lo smaltimento finale e una Autorità di bacino ottimale per la raccolta e gestione dei rifiuti, condizioni essenziali per poter investire, su una scala minima regionale, in tecnologie in grado di superare la termovalorizzazione quale smaltimento finale. Dal punto di vista normativo, occorrerà un potenziamento del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) rendendolo una piattaforma interattiva, trasparente ed aperta alla collaborazione dei soggetti istituzionali e territoriali e una riduzione dei procedimenti burocratici connessi agli iter autorizzativi, oltre all’elaborazione di un sistema di valutazione dei progetti per accedere a finanziamenti nazionali e comunitari.
  • Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, la riforma attuata in Sardegna è stata in grado di garantire il fabbisogno richiesto dalla maggior parte degli utilizzatori, ma occorrerà lavorare ancora per ottenere una corretta regolazione dei flussi, partendo dal rinnovare la missione dell’ENAS nella gestione dei bacini di approvvigionamento, anche per ottimizzare lo sfruttamento dei salti idraulici ancora disponibili e il completamento del parco fotovoltaico nell’area industriale di Ottana. Dal punto di vista idrico, occorrerà lavorare con distributori e gestori per ridurre le perdite idriche di sistema e incrementare il livello tecnologico nelle reti di distribuzione.